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PER IL TAR LA GARA È LEGITTIMA, APRE IL CANTIERE DI VIA MARZANO

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La firma odierna sul contratto d’appalto permetterà di aprire entro pochi giorni il cantiere al vecchio “prefabbricato” di via Marzano (sede della scuola dell’infanzia e scuola primaria “Don Bosco” del Polo n. 3), che sarà demolito per far posto a una nuova struttura scolastica. I lavori saranno eseguiti da Alfa Impianti srl, con sede in Galatone, per un importo di oltre 1 milione e 604 mila euro e dovranno essere ultimati entro seicento giorni continuativi.

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La firma odierna sul contratto d’appalto permetterà di aprire entro pochi giorni il cantiere al vecchio “prefabbricato” di via Marzano (sede della scuola dell’infanzia e scuola primaria “Don Bosco” del Polo n. 3), che sarà demolito per far posto a una nuova struttura scolastica. I lavori saranno eseguiti da Alfa Impianti srl, con sede in Galatone, per un importo di oltre 1 milione e 604 mila euro e dovranno essere ultimati entro seicento giorni continuativi.

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Si tratta, com’è noto, di un appalto finanziato in parte con fondi dei piani regionali di edilizia scolastica e in parte con fondi del bilancio comunale. L’affidamento è stato effettuato a seguito di un bando pubblicato a novembre 2016, il cui esito ha avuto un’appendice giudiziaria risolta nei giorni scorsi. Infatti, una delle aziende concorrenti, la ditta De Pascali Pantaleo, non essendosi aggiudicata l’appalto, ha presentato un ricorso al Tar di Lecce, eccependo alcune irregolarità della procedura di gara e chiedendo l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, degli atti di aggiudicazione in favore di Alfa Impianti srl. Il Comune di Nardò, ritenendo insussistenti le irregolarità lamentate dalla ditta ricorrente, si è difeso con l’avvocato Paolo Gaballo, che nel giudizio ha fatto valere le ragioni dell’ente. Il Tar, accogliendo le tesi del difensore del Comune, con la sentenza pubblicata nei giorni scorsi ha respinto il ricorso della ditta De Pascali Pantaleo, ritenendolo infondato nel merito. Con la stessa sentenza il giudice amministrativo ha, altresì, condannato la ditta ricorrente a pagare le spese di giudizio in favore del Comune di Nardò.

Nel corso dello svolgimento della procedura di gara, l’amministrazione comunale ha dovuto gestire anche il trasferimento in altre sedi delle classi di via Marzano a partire dal corrente anno scolastico, visto che il “prefabbricato” nel frattempo è stato sgomberato dagli arredi in previsione dell’apertura del cantiere. Un passaggio nel quale si è cercato di contemperare le esigenze della popolazione scolastica, delle famiglie, del personale e del corpo docente e di ridurre per quanto possibile le difficoltà dovute al trasferimento. Le classi di scuola primaria sono attualmente al primo piano della struttura di via Bologna, sulla quale è stato compiuto un profondo intervento di adeguamento e adattamento, mentre quelle di scuola dell’infanzia sono nella struttura di via Marinai d’Italia, ristrutturata di recente per ospitare l’asilo nido comunale e temporaneamente destinata a svolgere questa funzione “ponte”. Per queste ultime classi, peraltro, l’amministrazione comunale ha istituito una corsa aggiuntiva del servizio di trasporto scolastico, sempre con l’obiettivo di ridurre al minimo i disagi.

“Sono molto felice di poter annunciare l’avvenuta firma del contratto e l’imminente avvio dei lavori – fa sapere il sindaco Pippi Mellonevisto che si tratta di un’altra bellissima pagina per la nostra città. Per il vecchio e malconcio prefabbricato, nelle cui aule sono passate generazioni di neretini e un nutrito gruppo di insegnanti di questa città, è giunta l’ora della meritata pensione. Grazie a questi fondi, a cui il Comune aggiunge una cospicua quota di cofinanziamento, daremo a Nardò una struttura scolastica completamente nuova. Di questi tempi, in cui l’edilizia scolastica è notoriamente piuttosto precaria un po’ dappertutto, è una notizia molto positiva. A fronte di un risultato così importante e così atteso, abbiamo cercato di neutralizzare al massimo disagi e problemi per bambini, genitori e docenti trasferiti in altre sedi”.

 

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