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QUANTO COSTANO I CAPRICCI DELL’AMMINISTRAZIONE MELLONE? – AVV. MARCELLO RISI DENUNCIA IL DANNO ECONOMICO

Il Comune di Nardò continua a subire sconfitte nei tribunali con gravi conseguenze economiche per l’ente e, di riflesso, per i cittadini. Le ultime tre sentenze del Consiglio di Stato, pubblicate il 4 marzo 2025 (n. 1819, n. 1821 e n. 1824), certificano l’ennesima batosta giudiziaria, frutto di decisioni amministrative ritenute illegittime.

Secondo quanto denunciato dall’ex sindaco Avv. Marcello Risi in un comunicato stampa, il contenzioso nasce dai provvedimenti assunti nel 2016 dall’amministrazione Mellone, che avrebbero colpito alcuni dirigenti considerati “non allineati”, declassandoli e relegandoli ai margini della macchina amministrativa. Il tutto, sostiene Risi, avvenne in violazione di precise norme di legge.

Oggi il Comune di Nardò si trova condannato a risarcire i dirigenti danneggiati, con una spesa che varia tra 120.000 e 180.000 euro, a cui vanno aggiunti interessi e rivalutazione monetaria (+34%), portando il totale a una cifra compresa tra 260.000 e 340.000 euro. A questi costi vanno sommate le spese legali dell’intero contenzioso, che si aggirano intorno ai 100.000 euro.

Un duro colpo per le casse comunali, che si sarebbero potute evitare se l’amministrazione avesse adottato scelte più ponderate e rispettose delle normative vigenti. Tuttavia, il Comune ha tentato di minimizzare la portata della sentenza, parlando di una cifra risibile di 34.000 euro, un importo che corrisponde solo a una delle tante voci di risarcimento. “Manca uno zero”, ironizza Risi, sottolineando l’ennesima sottovalutazione della vicenda da parte dell’amministrazione Mellone.

Le sentenze del Consiglio di Stato non lasciano spazio a dubbi: il Comune dovrà corrispondere ai dirigenti la parte accessoria della retribuzione non percepita, oltre alla differenza sul trattamento di fine servizio e al risarcimento per il danno da illegittimo demansionamento. I costi complessivi, se confermati, graveranno pesantemente sulle casse comunali, penalizzando la collettività per decisioni amministrative che potevano essere evitate.

Nel comunicato stampa, Risi evidenzia come questa vicenda sia solo l’ultimo esempio di una gestione amministrativa caratterizzata da assenza di confronto e totale mancanza di autocritica. Dal 2016 ad oggi, sostiene l’ex sindaco, Nardò è precipitata in un sistema amministrativo dove il dibattito interno è inesistente e nessun assessore o consigliere di maggioranza osa mettere in discussione le decisioni del sindaco Mellone.

Un modus operandi che, conclude Risi, continua a generare danni economici e istituzionali, con pesanti ricadute sulla città e sui suoi cittadini

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