Secondo un bilancio recentemente diffuso dalla Società Italiana di Medicina Ambientale il numero di feriti gravi riconducibili ai botti di capodanno dal 2012 a oggi supera di parecchio i tremila casi e ben sei sarebbero stati i morti.
Cifre terribili, da bollettino di guerra, che ci restituiscono plasticamente i reali rischi di un utilizzo sconsiderato di quelle che possono diventare, nelle mani di chiunque, vere e proprie pericolose armi.
L’associazione nel comunicare questi dati lancia un appello ai sindaci perché adottino provvedimenti a tutela di persone e animali. Si tratta di un richiamo che a Nardò non cade nel vuoto poiché nella nostra comunità l’ordinanza “anti botti” è diventata una consuetudine e che anche quest’anno è già stata emanata dal sindaco Mellone.
La riteniamo una iniziativa importante per le finalità espresse ma consapevoli che per essere osservata pienamente necessita del buon senso di tutti, e di una sorveglianza sociale indirizzata ai nostri figli, mariti, vicini affinché non si trasformino in vittime dei propri gesti incauti.
Naturalmente lo sguardo va allargato anche nei confronti degli animali, e non solo d’affezione ma anche della fauna selvatica tra cui moltissimi uccelli spesso trovati vittime il primo dell’anno per il terrore subito.
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Luigi Maritati
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