RIZZO LATERALE
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ILLUMINAZIONE VOTIVA – LA NOTA DELLO STUDIO LEGALE GABALLO SULLA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO

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MANIERI

Luci al cimitero, il Consiglio di Stato respinge l’istanza cautelare della ditta Borgia: il servizio resta affidato al nuovo concessionario scelto dal Comune a seguito della risoluzione della convenzione con la ditta Borgia, già dichiarata legittima dal TAR

Il lungo braccio di ferro tra l’amministrazione di Nardò e la ditta privata Borgia, che ha gestito per decenni il servizio di illuminazione votiva nel cimitero, segna una nuova svolta in favore del Comune. Ieri mattina il Consiglio di Stato, Sez. V, ha respinto l’istanza cautelare avanzata dalla ditta Borgia avverso la sentenza con cui Tar di Lecce aveva stabilito che la risoluzione del contratto con la ditta in questione, decisa nell’estate 2017 dalla giunta retta dal sindaco Pippi Mellone e dal Dirigente al ramo, era legittima e giustificata, respingendo il ricorso ed i motivi aggiunti presentati dalla ditta Borgia per l’annullamento degli atti amministrativi con cui il Comune aveva deciso di risolvere il contratto per la gestione del servizio di illuminazione votiva.

Per ricostruire la vicenda bisogna fare un passo indietro di qualche mese. I fatti. La ditta Borgia gestisce il servizio di illuminazione votiva del cimitero di Nardò da decenni. Nel luglio 2017 il dirigente al ramo, Ing. Cosimo Pellegrino, ed il Sindaco Mellone, coadiuvati da un consulente tecnico esterno, avendo rilevato una serie di inadempimenti della ditta (si contestavano in particolare gravi carenze di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di illuminazione votiva) la diffidavano a porvi rimedio. Un provvedimento che la ditta privata riteneva ingiustificato tanto da impugnarlo dinnanzi al TAR Lecce, chiedendo di sospenderlo inaudita altera parte. Ma già in quell’occasione il Tar, accogliendo le tesi difensive del legale incaricato del Comune, l’avvocato Paolo Gaballo, respingeva l’istanza cautelare d’urgenza avanzata dalla ditta. Il contenzioso andava avanti in quanto l’amministrazione comunale, ravvisando che la ditta non aveva poi provveduto ad eliminare le carenze e gli inadempimenti già contestati in precedenza, decideva, con una delibera di giunta e determina dirigenziale, di dare corso alla risoluzione del contratto con la ditta. Anche su questa nuova decisione la ditta Borgia chiedeva l’intervento dei giudici amministrativi. Il Tar respingeva, per la seconda volta, la nuova istanza di misure cautelari monocratiche avanzata dalla ditta; nel mese di settembre 2017, poi, il TAR decideva di nominare un “verificatore”, ovvero un tecnico di sua fiducia, che potesse accertare se gli inadempimenti contestati dal Comune fossero reali o meno. A seguito della “verificazione”, il TAR nell’ottobre 2017, con apposita ordinanza, respingeva anche l’istanza cautelare avanzata dalla ditta, ritenendo che il Comune avesse legittimamente operato “alla luce delle risultanze della verificazione” disposta dallo stesso Tar. Lo scorso aprile il TAR, Sezione II, pubblicava la sentenza di merito, “bocciando” il ricorso ed i motivi aggiunti della ditta Borgia dopo aver accertato gli inadempimenti della stessa “così come contestati dal Comune”; la ditta Borgia veniva anche condannata al pagamento delle spese legali del giudizio.

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Di seguito il Comune dava esecuzione alla sentenza, prendendo in consegna l’impianto ed affidandone la gestione alla società Ariete s.r.l., che eseguiva i lavori di manutenzione, non effettuati dal precedente concessionario, al fine di rendere l’impianto funzionante, efficiente e dotato delle necessarie garanzie di sicurezza.

La ditta Borgia appellava la sentenza del TAR, chiedendone una sospensione inaudita altera parte, che però non veniva concessa dal Consiglio di Stato.

Nella giornata di ieri, la V sezione del Consiglio di Stato (Presidente Carlo Saltelli, relatore Federico Di Matteo), accogliendo le tesi difensive del legale del Comune, Avv. Paolo Gaballo, ha respinto anche l’istanza cautelare collegiale avanzata dalla ditta Borgia, non ritenendo sussistenti le esigenze cautelari prospettate dalla stessa ditta, in ragione del fatto che il Comune ha già preso in consegna l’impianto e i locali oggetto di concessione e che il servizio è attualmente svolto dalla società Ariete, onde è opportuno, fino alla decisione di merito, evitare l’interruzione del servizio pubblico.

Il servizio di illuminazione votiva, pertanto, resta affidato al nuovo concessionario individuato dal Comune a seguito della risoluzione contrattuale con la ditta Borgia.