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“L’Oscar del Libro” a Carovigno, il giornalista Sigfrido Ranucci ospite d’onore

di ANTONELLA CAVALLO

Nella splendida cornice del Castello Dentice di Frasso, a Carovigno, sabato 14 giugno alle ore 19.30, si è tenuta la terza edizione de “L’Oscar del Libro”, appuntamento culturale ideato e promosso da Manila Gorio, direttrice artistica della rassegna e già direttore editoriale di Political TV – Canale 86. Ospite d’onore il noto giornalista d’inchiesta Sigfrido Ranucci che si è raccontato al pubblico attraverso il suo ultimo libro “La scelta” (Bompiani 2024), svelando alcuni retroscena delle inchieste di Report ad una platea molto attenta a non farsi sfuggire nemmeno una virgola delle sue esperienze. Ranucci ha ripercorso le tappe della sua vita personale e lavorativa e lo ha fatto, non limitandosi ad una mera trascrizione, ma come un atto d’ amore nei confronti della resilienza che si impiega per mantenere alta l’asticella della libertà di stampa.

Ai lati del palco, agenti della polizia di scorta, gli stessi che lo seguono e lo proteggono dal 2014 dopo le minacce di morte da parte della mafia, al culmine di alcune inchieste riportate anche su alcune pubblicazioni.

Il giornalista si è soffermato sulle inchieste più importanti di Report come quella in cui si denunciava l’utilizzo di armi chimiche, in particolare il fosforo bianco, da parte degli Stati Uniti; l’uso indiscriminato della violenza contro i civili da parte delle forze militari statunitensi nella città irachena di Falluja durante l’offensiva del novembre 2004, il crac Parmalat di Tanzi; le indagini su Toti, su Renzi, su Verdini e altri politici, sul Covid e Big Pharma, sulla Magistratura, sulla finanza o sul traffico di armi, sui servizi segreti e su altri scandali non solo italiani. Ha ricordato con stima i suoi maestri, esempi di un giornalismo che non deve mai smettere di difendere la libertà di stampa: Roberto Morrione, grandissimo direttore, e Milena Gabanelli, da cui ha ereditato il rigore e la capacità visionaria di scegliere gli argomenti. Si è soffermato sull’eredità preziosa lasciata dai suoi genitori, il padre, sottufficiale della Guardia di Finanza, che lo ha catechizzato alla lotta per la legalità, la madre che gli ha fatto coltivare il culto della memoria, aspetto che gli consente oggi di parlare a braccio, senza il gobbo.

Sigfrido Ranucci, nato a Roma il 24 agosto 1961, è un giornalista, autore e conduttore televisivo. In Rai dal 1990, è stato prima inviato per le rubriche del Tg3, poi per Rai News 24, dove ha realizzato numerose inchieste sul traffico illecito di rifiuti e sulla mafia. Ha trovato l’ultima intervista al giudice Paolo Borsellino, nel settembre del 2001 è stato inviato a New York per seguire l’attentato alle Torri gemelle, poi nel 2004 a Sumatra per lo tsunami. È stato inviato nei contesti di guerra dei Balcani e in Medio Oriente dove ha realizzato inchieste sulla violazione dei diritti umani e dal marzo 2017 conduce il programma televisivo Report (Rai3), che ha ereditato dall’ideatrice Milena Gabanelli. Ha ricevuto numerosi premi per il giornalismo d’inchiesta ed è autore con Nicola Biondo del libro Il patto (Chiarelettere, 2010).

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