Fango sulla città per “screzi personali”. Inquirenti smentiscono la propaganda di Falangone. Nardò ferita per uno scontro “personale” tra i due.

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Lo scontro tra due militanti sarebbe stato per “motivi personali”: lo dice Telerama News riportando la notizia nei minimi dettagli.

Nardò, se ciò fosse confermato, risulterebbe infangata in tutta Italia a causa della strumentalizzazione elettorale di un fatto personale che nulla avrebbe a che fare con la politica.

Un danno di immagine gigantesco e senza precedenti.
Il Fatto Quotidiano, La Repubblica, Huffington post, Tgcom24, Ansa, Libero, La Stampa, Rai News, Quotidiano e un gran caravanserraglio di siti web e pagine nazionali e locali hanno bucato il silenzio elettorale e questa notizia, così come confezionata da Falangone, Alemanno, Casili, Di Maio e Conte e dalle loro compagini politiche, è arrivata a tanti cittadini di tutta Italia.

Una cassa di risonanza gigantesca che fa sembrare Nardò un paese incivile e sporco solo a causa di uno scontro tra due soggetti.

I due si sono scontrati in piazza Salandra a Nardò dopo il comizio di Mellone e prima di quello di Falangone, a poche ore dal silenzio elettorale.

Ma luogo e tempo dello scontro sarebbe stato casuale. Dice Telerama: “sarebbe stato questo incontro, fortuito, a risvegliare un astio pregresso legato a motivi personali e poi confluito in un’azzuffata, in mezzo ai tanti cittadini che avevano raggiunto la piazza per ascoltare gli ultimi confronti elettorali. Un incontro casuale si diceva: l’episodio non avrebbe nulla a che vedere – stando a quanto ricostruito dagli inquirenti – con la politica”.

A placare la lite gli agenti del locale commissariato, presenti sul posto per monitorare ordine e sicurezza pubblica.

Secondo quanto appurato dagli agenti i due si sarebbero incrociati per caso in piazza durante il passaggio di consegne del palco da un candidato a l’altro.
In quel momento sarebbero partite le botte. L’esatta dinamica e la scintilla a monte dello scontro non sono ancora chiari e la nostra redazione non sa se ci siano delle denunce formalizzate.

Certo è che le provocazioni durante il comizio di Mellone sono state numerose: perfino la distribuzione di salviette igieniche da parte dei sostenitori di Ronzino.

Provocazioni alle quali non ha risposto nessuno. Segno questo che i sostenitori di Mellone sono parte della Nardò civile e bella.
L’unico dato certo, all’incontrario di ciò che si potrebbe pensare, che va oltre le elezioni comunali il cui esito appare scontato, è quello sociale.
La città a causa della strumentalizzazione di quello che sarebbe stato, lo dicono gli inquirenti, un fatto personale, è stata infangata gravemente per beceri fini politici. Un fatto quasi certamente legato a precedenti divergenze fra i due, pare attinenti a questioni calcistiche e di tifoseria.
Così tra i commenti a Conte e Di Maio c’è stato chi ha minacciato di non tornare mai più a Nardò a fare le vacanze. Questo significa che chi pagherà le conseguenze di tutta questa cattiva pubblicità, di questa narrazione di comodo utile non tanto alla verità quanto ad una flebile speranza elettorale, è la città di Nardò.

Una città che è stata infangata gravemente per fini politici, a causa di tutta questa cattiva informazione e dal danno di immagine causato dalla strumentalizzazione della notizia.