AMMINISTRATIVE 2022: LE CONSULTAZIONI DI FRATE AUGUSTINO

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Per motivi di opportunità inerenti alla imminente Festività della Santa Pasqua, a sorpresa ieri mattina alle ore 10,00 è stato anticipato l’incontro tra Frate Augustino ed Emanuela Settimo De Mitri, candidata Sindaco.

La giovane fanciulla è arrivata puntualissima, scortata da alcuni amici e familiari.

Amici e familiari che, in questi giorni, hanno studiato il protocollo da seguire per stare al cospetto dell’Illustre Frate.

Vestire di nero la piccirilla appariva un po’ forzato.

E’ prevalso l’orientamento di farle indossare un abito color glicine del tipo prima comunione con il capo però coperto da un velo nero merlettato.

In tal senso, la giovane fanciulla ha fatto ingresso al Convento dei Cappuccini in cui momentaneamente è ospite Frate Augustino.

Appena giunta, è stata accompagnata da un cerimoniere nella sontuosa Sala delle Adunanze del Convento.

Una sala decorata con specchi e decorazioni settecentesche che è l’impersonificazione dell’alto profilo istituzionale dell’Illustre Frate.

Emanuela, presa dall’emozione, non sapeva come muoversi.

Frate Augustino, nel comprendere ciò, ha fatto il c.d. “primo passo” mettendola a suo agio.

Infatti, nel sentire dall’esterno strombazzare delle auto in corsa lungo la via, per associazione di idee Frate Augustino ha incominciato a rievocare dei simpaticissimi ricordi della Galatone di altri tempi, quando di auto in giro non vi era neanche l’ombra.

Parliamo degli anni ’60.

In giro poche auto, quasi tutte “600” e qualche 1.100 in uso ai più benestanti.

Una giovane signora dell’epoca, trapiantata a Galatone, guidava una fiammante Giulietta.

In quegli anni, era qualcosa di eccezionale.

Ma mai tanto eccezionale come quando Frate Augustino giungeva a Galatone con l’auto ministeriale in dotazione : una Lancia Flaminia di color blu e con le bandierine laterali.

Ogni volta, all’ingresso della Città, tra via Savoia e via XX Settembre, tutti i bambini – che giocavano per strada – lasciavano il loro pallone e incominciavano a seguire questa autovettura così strana finché, giunti alla salita in prossimità del “quartiere alto” si fermavano in quanto rimanevano senza forza nelle gambe.

Nell’ascoltare tutti questi curiosi ricordi del passato, finalmente è venuta meno tutta l’emozione e la timidezza della candidata Sindaco.

Frate Augustino – che peli sulla lingua non ne ha – ha espressamente detto a Emanuela Settimo De Mitri che in passato – politicamente parlando – ha avuto delle amicizie sbagliate.

Mentre oggi, ha una bella “comitiva”.

Infatti, anche Frate Augustino segue i social e si rende conto di ciò che ruota intorno ad una persona.

Ha esortato Emanuela a parlare con il cuore ai cittadini e le ha consigliato di ignorare l’altrui cattiveria.

A tal proposito, ha ricordato come nel 2016, a Nardò, Mellone era ritenuto l’ultima ruota del carro.

Alla fine, Mellone la “suonò ” nel fondoschiena a tutti.

E poi e poi !!!

La politica è l’arte dell’imprevedibile e Galatone, in tal senso, è l’emblema della “sorpresa”.

Nel 1998, con sommo stupore, il missino Franco Miceli diventò Sindaco della Città con i voti determinanti di tutti quei comunisti con il rolex che non sopportavano l’idea che Fracasso (candidato centro – sinistra) diventasse sindaco a posto di Caterina Aprile (altra candidata del centro – sinistra) rimasta fuori al primo turno.

In parole povere e più dirette, con un centro – sinistra preminente elettoralmente, per poche centinaia di voti inspiegabilmente Franco Miceli diventò il Primo Cittadino di Galatone. Stessi comunisti con il Rolex che dieci anni fa nel segreto di pulcinella dell’urna, votarono per Livio Nisi boicottando il loro candidato Cosimo Casilli.

Concludendo, Frate Augustino ha esternato ad Emanuela Settimo De Mitri il testuale pensiero : mai dire mai … in politica è tutto possibile, omaggiandola al contempo con un bel bouquet di fiori di gelsomino, appena raccolti dall’estasiante giardino del Convento.