FRA AUGUSTINO e il PECCATO ORIGINALE

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Questa mattina, noi della redazione siamo andati a trovare Fra Augustino rinchiuso nel suo dorato eremo del Convento dell’Incoronata.

Fra Augustino, uomo di potere degli anni ’80, custodisce inquietanti segreti che riguardano i nostri esponenti politici che, in passato, sono stati al suo fianco.

Ancora, oggi, Fra Augustino, se pur internato e lontano dalla vita cittadina, interpreta alla perfezione l’evoluzione politica della nostra Città.

E proprio di segreti, vogliamo discutere con Fra Augustino in considerazione che lo stesso Frate, una volta, nel parlare di Natalizio, esclamò : “Il Peccato Originale”.

Giungiamo nell’incantevole giardino del Convento in cui Fra Augustino è intento a curare le sue erbe officinali tra cui una purissima salvia bianca.

Redazione : Fra Augustino Buongiorno.

Fra Augustino con la sua benevola aria burbera : Cosa volete di nuovo?

Redazione : Fra Augustino vorremmo capire meglio perchè quando parla di Natalizio fa un espresso riferimento ad un peccato originario.

Fra Augustino : Figli miei ma voi le persone le conoscete ???

Io sono stato nelle stanze dei bottoni e conosco la storia di questa Città e dei suoi uomini.

Vogliamo incominciarne a parlare ???

Redazione : Certo Fra Augustino. Stiamo qui per questo. Ansiosi di conoscere i suoi segreti.

Fra Augustino : Natalizio è il frutto di una diavoleria che parte da lontano e che, poi, è sfuggita di mano al suo maggiore protagonista.

Anzi, se la devo dire tutta, la sua storia assessorile nasce con atto di scelleratezza mai vista in vita mia.

Mi soffermerò molto superficialmente non perchè ho paura dei viventi ma solo per un cristiano rispetto per chi non c’è più.

Nel caso in questione un galantuomo di altri tempi.

Era il lontano mese di maggio del 2005.

Sotto il sindacato di Antonio Vaglio, la giunta andava verso un rimpasto.

Nel gruppo politico di appartenenza, tutti si innamorarono di questo giovane biondo, pieno di boria e ritenuto il “prediletto” del più famoso Alberto Tedesco, all’epoca dei fatti, imperante a Bari.

Al punto tale che tutti maturarono l’idea di farlo nominare assessore a scapito di quello che già in giunta rappresentava il gruppo.

Però c’era un problema e non di poco conto !!!

L’assessore che doveva essere sfiduciato era il primo dei non eletti e, quindi, entrando in consiglio comunale al posto del promosso Natalizio, per vendicarsi avrebbe cambiato gruppo.

E qui nacque la diavoleria con la complicità dell’allora Sindaco.

Un documento, con tre pagine di firme, in cui si riproponeva, all’unanimità, ad Antonio Vaglio il nominativo dell’assessore uscente e poi “sottobanco” il vero nome di chi doveva essere il prescelto.

E “sottobanco”, quella sera, Antonio Vaglio, nel leggere i nomi dei nuovi assessori, con il sommo stupore dei cretini presenti, fece il nome del Natalizio.

Con urla e parolacce, i compagni di gruppo di Natalizio fecero finta di abbandonare la sala riunioni in segno di dissenso ed uno dei consiglieri arrivò a prendere a pugni la porta della sala.

La sceneggiata andò avanti per un paio di giorni e poi e poi !!!

Così incominciò l’era del Natalizio, del “prediletto nipote” dell’ ARBERTU così come pronunciavano il nome molti del gruppo che avevano adottato questo giovane biondo che amava sfoggiare, nelle manifestazioni istituzionali importanti, un abito bianco.

Quando l’ ARBERTU arrivava a Nardò, in questo gruppo politico (per dirla in dialetto) erano tutti “cacati”.

Nel senso che l’ ARBERTU da tutti era considerato lo ZIO D’AMERICA che avrebbe portato “bene e sanitate” a tutti.

Ma così non fu e nacquero poi le incomprensioni e le dovute distanze.

Il NATALIZIO però seppe farsi strada, anche senza i sui vecchi compagni, inculcando falsamente la credenza popolare di essere l’assessore all’urbanistica e all’ambiente per diritto divino.

In parole povere, nessuno meglio di lui conosce, palmo palmo, Porto Selvaggio.

Oggi, si contesta NATALIZIO a torto o a ragione ma il problema è solo ed esclusivamente uno : la sua diabolica genesi ovvero il peccato originale.