AUDIZIONE SU DISSERVIZI NELLA Z.I. DI NARDÒ E GALATONE. CASILI (M5S): “REGIONE CONTROLLI OPERATIVITÀ DEL CONSORZIO ASI DI LECCE”

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MANIERI

“L’assenza del Presidente del Consorzio Asi di Lecce in audizione è gravissima, segno di irresponsabilità e scarso interesse che lede la dignità dei nostri imprenditori. Bisogna dare una risposta a imprenditori che da anni denunciano problematiche mai risolte, nonostante numerosi incontri e tavoli tecnici”.  Così il Consigliere del M5S Cristian Casili, a margine dell’audizione in IV Commissione da lui richiesta sulle criticità della zona industriale di Nardò e Galatone.

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Diverse le problematiche segnalate dagli imprenditori, tra le quali la mancanza di acqua potabile, il manto stradale dissestato e le strade illuminate solo per alcuni tratti, l’assenza  di infrastrutture primarie e un contributo di infrastrutturazione troppo alto.

“È assurdo – incalza Casili – per piccole aziende dover pagare all’ASI il contributo di infrastrutturazione, stabilito dall’ente a propria discrezione, che arriva anche a 200 mila euro senza ricevere in cambio servizi adeguati, tra cui l’acqua potabile. La Regione deve controllare l’operatività del Consorzio da essa stessa creato e iniziare un percorso che porti all’eliminazione o almeno ad una rimodulazione del contributo. Bisogna tenere presente che su 60 imprese del distretto Nardò – Galatone solo 2 sono grosse realtà, le altre sono microimprese con un massimo di 5 – 6 dipendenti e non possono continuare a pagare cifre così alte che si aggiungono ad una pressione fiscale insostenibile. In  queste condizioni – prosegue – è impossibile fare impresa e non ci sono le condizioni necessarie a garantire lo sviluppo delle aziende e i livelli occupazionali. In due anni dalla zona industriale è andato via il 15% delle imprese e non possiamo permettere che si continui in questo modo. Aver avviato oggi in Commissione un confronto costruttivo tra gli imprenditori e  l’assessorato alle Attività Produttive è un passo importante: adesso bisogna continuare su questa strada per riformare radicalmente la governance dell’Asi. È necessario – continua il pentastellato  – attenzionare i bilanci dell’ente, a garanzia di una piena trasparenza per gli imprenditori e va fatta una ricognizione delle risorse già disponibili all’interno del fondo di Sviluppo e Coesione e dei fondi comunitari per garantire, attraverso una partecipazione attiva degli imprenditori coinvolti, i progetti su cui investire per il rilancio produttivo ed economico della zona industriale”.