ANDARE OLTRE: IL MANIFESTO DELL’ “IDEA”

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MANIERI
Andare Oltre, il movimento politico di Pippi Mellone, pubblica il Manifesto dell’Idea
“Siamo un movimento che nasce dal basso. Il Manifesto è la nostra Carta d’Identità: spiega chi siamo e cosa vogliamo”
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Andare Oltre libera il proprio Manifesto dell’Idea, rivolto alle giovani generazioni e a  tutti i cittadini liberi, che in questi anni del secolo nuovo si sono sentiti smarriti dall’affievolirsi delle ideologie e traditi da partiti e movimenti che altro non sono che mezzi per conquistare il potere. 
Con questo breve documento Andare Oltre si rivolge a quanti, senza pregiudizi né preconcetti, sentano vivo lo spirito di servizio a favore della comunità. 

 
“Abbiamo avvertito l’esigenza – spiega Pippi Mellone, leader del movimento – di dotarci di una carta di identità, con la quale chiarire ai cittadini qual’è l’identità di Andare Oltre”. 
 
Il Manifesto dell’Idea è un testo articolato in 10 punti e costituisce la base sulla quale il movimento intende elaborare la propria proposta politica, che deve partire dai comuni.
 
“Oggi chiunque voti per qualsiasi forza politica italiana – insiste Mellone – non ha idea di cosa stia votando. Sceglie un simbolo come se prendesse uno yogurt dallo scaffale di un supermercato, senza neppure conoscerne il gusto. Si affida alla simpatia per un leader, al retaggio di una tradizione tradita e persa tra le pieghe del ‘900. Noi proponiamo una formula nuova, che parte dal popolo per il popolo”.

Andare Oltre | Manifesto dell’Idea

1. Andare Oltre è onda che si gonfia dal basso e travolge il vociare sterile della vecchia politica. Muta il pensiero in azione e ottiene il superamento della contrapposizione tra destra e sinistra, strumento dei potenti per spaccare le comunità.
2. Andare Oltre si fonda sulla solidarietà sociale, la difesa dell’ambiente e la salvaguardia degli animali, la difesa della cultura e delle produzioni Locali, l’innovazione e l’economia del riuso, il diritto alla mobilità alla rete alla connessione. Vuole la decarbonizzazione, l’abolizione del sistema delle discariche, la tutela delle acque, la riconversione degli impianti inquinanti, che ammazzano le popolazioni. 
3. Andare Oltre è sentimento di Patria: fiaccola viva nel cuore di chi si sente italiano.
4. Andare Oltre riconosce come patria l’Italia in Europa. Crede nella democrazia, nell’Italia dei comuni e delle regioni, espressione della identità storica dei territori, sul modello culturale della Regione Salento.
5. Andare Oltre è sovranità della comunità sul proprio territorio, esercitata da tutti i cittadini senza distinzione di colore della pelle, orientamento sessuale, religione. La comunità protegge i territori dagli speculatori, aiuta i più deboli, difende i bambini, sostiene i lavoratori, le imprese, gli artigiani e gli agricoltori.
6. Andare Oltre ripudia il fascismo degli antifascisti. Considera inviolabile l’esercizio delle fondamentali libertà di pensiero, associazione e culto religioso. Le religioni non possono entrare in contrasto con le regole e le tradizioni della comunità.
7. Andare Oltre lotta per la giustizia sociale, per il diritto alla sicurezza e per la certezza della pena, per esercitare il diritto all’espulsione, immediata e certa, di chi contravviene alle regole della comunità ospitante.
8. Andare Oltre crede nel dialogo tra i popoli, nel turismo culturale come forma di crescita materiale e immateriale delle popolazioni, nel controllo delle migrazioni, che devono avvenire nel rispetto della dignità degli ospitanti e degli ospiti.
9. Andare Oltre protegge la famiglia, quale cellula fondante della struttura sociale e difende la necessità di scelte nette a tutela delle coppie di fatto e del diritto di ognuno a vivere secondo la propria natura. 
10. Andare Oltre investe nella potenza della militanza politica. Ripugna il concetto che ognuno valga uno. Supera il sistema delle quote rosa ed esalta forza intelligenza e capacità delle donne. Crede nella eccellenza, nella gioventù, nella preparazione sistematica della classe dirigente, nella capacità di scelta delle giovani generazioni, che devono essere chiamate al voto a partire dai 16 anni.
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