Avrebbero usato attrezzatura del proprio studio legale per produrre lettere minatorie ed altri scritti inviati ad una persona, una donna di Nardò. Questi fatti sono nel fascicolo d’indagine ma non solo. Ci sarebbero anche scritte sui muri, danneggiamenti di un’automobile ed altri episodi sui quali hanno indagato gli agenti del locale commissariato neritino. Tutto sarebbe avvenuto per circa due anni e, secondo indiscrezioni, per favorire una cliente dello stesso studio.
L’indagine è coordinata dal Pm Giorgia Villa della procura della Repubblica di Lecce. In un primo momento le lettere erano, chiaramente, anonime e non riconducibili a nessuno ma successivamente il confronto con altri documenti ed una importante attività investigativa hanno potuto ricondurre allo studio legale neritino.
Il “movente”, se così si può chiamare, riguarderebbe una banale lite tra cittadini, parrebbe condomini o vicini di casa, che poi sarebbe degenerata con il coinvolgimento dei due avvocati. Resta da capire come e perché queste lettere anonime sarebbero partite dallo studio neritino.
Ovviamente ora, con il deposito di atti e memorie ad eventuale discolpa, ognuno potrà tentare di dimostrare la propria estraneità alle gravissime accuse. Di pari passo continuerà l’attività investigativa.