di JACOPO FRANCONE
Probabilmente cercando sul vocabolario la definizione di “crocevia”, vi usciranno solo due parole oggi: Fiorentina – Lecce. Non si potrebbe spiegarlo meglio. La partita (domenica 2 novembre ore 15 al “Franchi”), assume le sembianze di un dentro o fuori per i Viola. Diverso invece il discorso per il Lecce.
I giallorossi sono chiamati ad evitare la terza sconfitta di fila, dopo i ko con Udinese e Napoli, che hanno regalato però ottime prestazioni. Nella mente di ogni tifoso salentino, quando si parla di questa partita, c’è ancora la spizzata di Nikola Krstovic e il primo gol in Serie A del montenegrino. Oggi c’è un altro Nikola, ma il Lecce spera lo stesso epilogo per Stulic.
I Viola non renderanno la vita facile a Di Francesco e i suoi. C’è infatti da salvare la panchina di Pioli con la poltrona del ds Pradè appena saltata. E poi c’è quella strana classifica che, dopo 9 giornate, dice solo 4 punti per i toscani. Ma tutta questa pressione è un vantaggio per i lupi del Salento. L’atmosfera incandescente nell’ambiente e nello stadio potrebbe, infatti, “paralizzare” De Gea e compagnia. Il rischio, infatti, è che alla fine giochino per non perdere, anziché per vincere. E si sa che, paradossalmente, con questo atteggiamento si perde sempre. Poi dietro alla finestra c’è Vanoli ad osservare la situazione, con il pigiama piegato nella valigia, pronto a prendere il posto di Pioli. Il legame dell’ex allenatore di Venezia e Torino con la Viola non lo dobbiamo certo spiegare noi: da giocatore ha vinto una Coppa Italia (stagione 2000/01), ovvero l’ultimo grande trofeo visto da quelle parti. Certamente non è un nome che fa battere i cuori, ma al momento sembra essere l’unico in lista in caso di sconfitta domani. Più che un tentativo di cambio di rotta, sarebbe come alzare bandiera bianca: come dire, “rinuncio a ogni ambizione e lotto per la salvezza.”
Sul fronte giallorosso, invece, bisogna portare punti dopo due partite a secco. E lo si può fare con una prestazione attenta, sfruttando le armi a disposizione come Pierotti, i tiri da fuori di Berisha, gli inserimenti di Coulibaly in area, le sovrapposizioni di Gallo e via dicendo. E poi c’è l’incognita Stulic.
Ma adesso vediamo le probabili formazioni. Il Lecce dovrebbe usare un 4-3-3: Falcone in porta; in difesa Tiago Gabriel, Gaspar, Gallo e Danilo Veiga. A centrocampo Berisha, Ramadani e Coulibaly e in attacco Tete Morente, Stulic e Pierotti. La Fiorentina in teoria risponderà con un 3-5-1-1: De Gea in porta e una difesa a 3 targata Ranieri-Marì-Pongracic, il grande ex. A centrocampo poi con Parisi, Fagioli, Nicolussi Caviglia, Mandragora e un Dodò adattato “alla Spinazzola” per intenderci, (anche se il primo è un terzino destro e quest’ultimo invece un terzino sinistro). Là davanti Gudmundsson dietro all’unica punta Kean.
Una partita enigmatica, come un cubo di Rubik: vediamo chi alla fine lo renderà tutto di un solo colore, viola o giallorosso che sia.

