Potrebbe finire davanti a un giudice la disputa tra Maurizio Leuzzi, fondatore e proprietario intellettuale del Premio Battisti, e gli organizzatori del cartellone estivo del Comune di Nardò. A far esplodere la tensione è stato l’inserimento, nel programma degli eventi agostani a Sant’Isidoro, del nome dello storico premio dedicato all’indimenticabile Lucio Battisti.
Leuzzi, che il Premio lo ha ideato, curato e portato avanti per circa vent’anni, rivendica con forza la paternità morale e artistica dell’iniziativa. Ma non solo: il nome “Premio Battisti” risulterebbe regolarmente registrato alla Camera di Commercio, dettaglio che – se confermato – gli attribuisce pieno valore legale nella sua posizione.
Il diritto sul marchio comporta l’uso esclusivo del nome e la possibilità di intraprendere azioni legali contro chiunque ne faccia uso senza autorizzazione, dalla diffida al blocco dell’evento, fino a una richiesta di risarcimento danni.
Nel frattempo, più di un avvocato si è già fatto avanti, offrendo supporto gratuito al fondatore, riconoscendogli non solo la legittimità giuridica, ma anche il peso morale e culturale di una storia lunga due decenni.
La fotografia che accompagna questa vicenda mostra solo alcuni degli artisti che, nel corso degli anni, Maurizio Leuzzi ha portato a Nardò, regalando alla città lustro, prestigio e visibilità nazionale, in nome della grande musica d’autore italiana.
È anche per questo che l’amarezza del patron è profonda. Non solo per la questione legale, ma per il senso di ingiustizia morale: vedere il nome di un progetto così amato utilizzato senza consenso, dopo tanti sacrifici e passione, è come veder tradita la propria anima.
Dal palco delle emozioni a quello delle citazioni legali. Il “Premio Battisti” potrebbe suonare la sua prossima nota… in tribunale.