Lecce – Concerto reunion dei “Band Aid”, 22 dicembre 2024 Officine Cantelmo

27
MANIERI

Concerto reunion dei “Band Aid”, il primo vero grande gruppo musicale di Lecce. Dalla “Mela d’Oro” ai “Band Aid”: la scena musicale a Lecce, a cavallo tra gli anni ’70 e gli ’80, e tutte le tappe che portano alla nascita del primo vero grande gruppo musicale che si sviluppa e si consolida non solo nel Salento, ma che riscuote anche un vasto successo nazionale di pubblico e di critica, e un buon riscontro internazionale con il singolo “A Tour in Italy”). A 35 anni dalla scomparsa di Toni Robertini, tra i fondatori del gruppo e figura di primo piano nel panorama musicale, e a 40 anni dagli esordi, i “Band Aid” tornano a riunirsi, con un progetto che va al di là della mera “reunion”, ma che è preludio di un  nuovo impegno musicale da sviluppare anche in campo discografico. I componenti del gruppo leccese hanno sviluppato, nel corso degli anni, importanti esperienze musicali a livello nazionale, nell’ambito del jazz e del rock: su tutte spicca l’attività del trombettista Frank Nemola, dal 1996 musicista fisso del gruppo di Vasco Rossi, in studio e in tournée.

Il progetto è dell’“Associazione Agorà Italia” e curato dal giornalista professionista Arcangelo De Luca (Comunicazione e Management), in collaborazione con “Officine Cantelmo”, e prevede due importanti appuntamenti, entrambi in programma presso “Officine Cantelmo”

  • Giovedì 19 dicembre 2024, ore 10: conferenza stampa dell’evento e, a seguire, incontro-dibattito sul tema “I fermenti musicali a Lecce, a cavallo tra gli anni ’70 e gli ’80, dalla “Mela d’Oro” ai “Band Aid”.
  • Domenica 22 dicembre 2024, ore 20.30: concerto dei “Band Aid”.

 

Line up Band Aid  –  concerto 22-12-2024

Mino Toriano – chitarra

MATTIA BANNER 3

Frank Nemola – tromba e synth

Roberto Gagliardi: sax soprano, alto e tenore

Felice De Donno: basso

Giovanni Chirico: sax soprano, alto e baritono

Max Ingrosso: batteria

 

LA STORIA – Idee tante, mezzi pochi e una voglia matta di fare qualcosa per venir fuori dalla sclerotica realtà di un panorama musicale, primi anni ‘80, in via di trasformazione. A 40 anni dalla nascita dei “Band Aid”, è quantomeno opportuno ripercorrere le tracce dello storico gruppo leccese, dalle esperienze degli esordi ai primi successi, allo scioglimento. L’idea di costituire un gruppo sperimentale su una dimensione jazz e progressive, con largo uso di strumenti a fiato, è di Toni Robertini (sax e flauto) che, tra il 1974 e il 1975, fonda il gruppo della “Mela d’oro”, con uno stile che si ricollega a tendenze musicali già presenti in campo nazionale come gli “Area” e i “Napoli centrale”. Tra il 1975 e il 1976 entrano a far parte della “Mela d’oro” altri musicisti che diventeranno ben presto dei punti di riferimento del gruppo: Francesco Nemola (tromba), Mino Toriano (chitarra), Felice De Donno (basso) e Roberto Gagliardi (sax). Il gruppo si orienta verso un “jazz mediterraneo”, con suggestioni sonore derivate da musiche popolari (non solo salentine). Il 19 dicembre 1976 partecipa con successo al Festival delle nuove tendenze a Bari, e due giorni dopo ad una rassegna di band locali presso l’aula magna dell’Università di Lecce, apparizione quest’ultima che praticamente sancisce l’egemonia cittadina del gruppo. Dopo una intensa collaborazione con il Teatro Infantile di Luigi Lezzi e Stefania Miscuglio, il gruppo raggiunge la definitiva maturità nel ‘79 puntando soprattutto su una musica d’impatto, definita “no-jazz”, con una sostenuta base ritmica che si avvale del batterista Paolo Cesano, e una potente sezione fiati. A questo punto il progetto  “Mela d’oro” può definirsi concluso, e il gruppo  decide di chiamarsi “Band-Aid”. Instaurati una serie di contatti con l’etichetta discografica ltalian Records, con il press-agent Pierfrancesco Pacoda, le attività del gruppo leccese si spostano decisamente verso il Nord, a Bologna, dove il pubblico si dimostra sicuramente più ricettivo al loro sound, e si inserisce a pieno titolo nel movimento “New Wave”. Nel giugno dell’80, i “Band-Aid” incidono il loro primo LP, “No autostop”, lavoro che lascia ampio spazio all’improvvisazione, filtrando esperienze jazzistiche e contaminazioni no-wave. Dopo un anno, nell’81, il gruppo registra “Due”, lavoro sicuramente più organico e maturo. I “Band-Aid” tengono comunque le distanze da tentazioni commerciali, reclutando nuovi componenti della base ritmica. Poi, pressati dalla casa discografica, i “Band-Aid” registrano nell’83 un mini LP di musica dance, “A tour in ltaly”, destinato anche ai mercati esteri. Il disco vende bene, vanta diversi remake internazionali ed è tuttora inserito in diverse compilation. Ma l’esperienza del gruppo è destinata a concludersi perché viene meno, con l’ingaggio di un cantante americano, l’ispirazione iniziale. Lo scioglimento del gruppo arriva nell’85, dopo alcune partecipazioni a programmi Rai, televisivi e radiofonici. Robertini, Toriano, Nemola, Gagliardi e De Donno continuano la loro attività musicale, poi giunge la prematura scomparsa di Toni Robertini (8 dicembre 1989) cui è dedicato l’omaggio ai “Band-Aid”.