lele Manieri

RIMPASTO DI GIUNTA A NARDÒ, LA VERSIONE DEI FATTI SECONDO FRATE AUGUSTINO

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Ieri sera, il nostro inviato speciale, fino a tardi, si è intrattenuto con Frate Augustino.
Come al solito, ha avuto dal Frate quell’angolazione che mancava per avere il mosaico completo dell’annosa questione del recentissimo rimpasto di giunta.
Frate Augustino ne ha visti tanti rimpasti negli ultimi 50 anni.
Incominciando dagli anni 70, quando duravano un anno esatto le amministrazioni di Mimino Sasso e Franco Antico che si alternavano tra loro per poi finire agli anni successivi.
Anni successivi di miseria politica, quando gruppetti di consiglieri non si presentavano al Consiglio Comunale facendo venir meno il numero legale a importanti votazioni.
Ad un rimpasto, nell’anno 2000, per assecondare un consigliere comunale, il Sindaco dell’epoca dovette nominare assessore il suo collega di studio.
Sempre, in quella occasione, un attuale coordinatore politico sfiduciò il suo assessore di riferimento che, cinque anni prima, aveva fatto “carte false” per farlo entrare in Consiglio Comunale.
“Dulcis in fundo” l’ indicibile sceneggiata del 2005 quando per la prima volta fu nominato in giunta l’assessore all’ambiente “per diritto divino”.
Orbene ! ! !
La modalità del recentissimo rimpasto non lascia margini di dubbia interpretazione.
Non si è trattato del gesto misero di due consiglieri comunali che hanno rivendicato alcunché.
Anzi ! ! !
Tutto ciò che è avvenuto non è stato minimamente avulso dalla volontà del Primo Cittadino che oltretutto ha nominato un neo assessore che nulla ha a che vedere con i due consiglieri comunali.
La Città però si chiede qualcosa in considerazione anche dell’antico rapporto tra il Sindaco e il suo ex assessore.
Non sarebbe bastata a quattro occhi una lettera di dimissioni come si è sempre fatto in altri tempi ? ? ?
Era proprio necessario giungere a tanto ! ! !

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