Recovery. M5S: “Una nuova visione della Puglia passa dall’economia sostenibile e dalla ricostruzione del paesaggio”
Nota della capogruppo del M5S Grazia Di Bari e del vicepresidente del consiglio Regionale Cristian Casili a margine dell’incontro in consiglio Regionale sul Recovery Plan
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“Bisogna lavorare in sinergia per un piano condiviso per usare al meglio le risorse del Recovery Plan. L’incontro di oggi è stato un momento di confronto importante per approfondire i temi più rilevanti per la nostra regione, confronto che continuerà con tutti gli attori interessati, in modo da lavorare tutti insieme per un unico obiettivo: lasciare ai pugliesi opere importanti per migliorare la qualità della vita.
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Crediamo fortemente che una nuova visione della Puglia passi dall’ambiente e dalla rigenerazione del paesaggio. Serve pensare a un modello di sviluppo basato sull’economia sostenibile e sulla riconversione.
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La Puglia è la regione che brucia più carbone in Italia, basti pensare che oltre il 40% del consumo nazionale viene bruciato in una fascia di 70 km tra Brindisi e Taranto. Le fonti rinnovabili e la generazione distribuita sono l’unica vera prospettiva di liberazione dalla dipendenza energetica dalle fonti fossili, a favore di un sistema caratterizzato da autonomia e partecipazione, ed è su questo che dobbiamo puntare. Riteniamo anche indispensabile pensare alla ricostruzione del paesaggio, tenendo presente che la Puglia è la regione con la minore superficie boschiva in Italia e il Salento ha il minor indice boschivo tra le province pugliesi.
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Prima del disseccamento degli olivi l’oliveto, con 10 milioni di alberi nella provincia salentina, compensava la scarsa presenza di bosco e garantiva un assorbimento annuale di CO2, principale responsabile dei cambiamenti climatici in atto, di oltre 300mila tonnellate catturate.
Oggi in tutta la provincia di Lecce vi è una situazione di instabilità e forte vulnerabilità del contesto territoriale che ci obbliga a prendere provvedimenti urgenti. È necessario contrastare il consumo di suolo, incentivare i piccoli agricoltori per implementare la piantumazione di alberi e puntare sulle esternalità dell’agricoltura multifunzionale, garantendo nei prossimi anni un intervento di rimboschimento nelle aree dove sarà impossibile percorrere la strada del reimpianto”.
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