ANDREA GIURANNA: “GRAZIE DI TUTTO DANIELE, EROE DI NASSIRIA”

È un anno difficile quello che stiamo attraversando, anomalo, perché ci sta privando delle nostre abitudini, della nostra quotidianità, delle piccole cose.

Ieri è stato l’anniversario del brutale attacco di Nassiriya di 17 anni fa e ho fatto una telefonata che non dimenticherò mai.

Ho chiamato Daniele Livieri, nato e cresciuto a Nardò, che quel tragico 12 novembre del 2003 si trovava proprio nella base irachena. Daniele, infatti, era vicecomandante di squadra dei Carabinieri ed era impegnato nell’operazione “Antica Babilonia”.

La sua è stata una voce felice per la sorpresa e anche commossa. Mi ha detto “sto vivendo ancora una volta una giornata particolare. Provi a dimenticare certi ricordi, ma tornano all’improvviso”. Sarà stata una telefonata tra le tante la mia, ma ci tenevo tantissimo, volevo fargli giungere tutto l’affetto e la riconoscenza della nostra Nardò. Lo ha compreso e per questo si è lasciato andare raccontandomi tutti i suoi ricordi.

Daniele, quella mattina, era con i suoi compagni. L’aliquota di manovra era divisa in squadre e lui salì sul primo mezzo disponibile perché stavano procedendo con la consegna di tutto il materiale da far rientrare in patria. Mancava un giorno per lui ed i suoi compagni, la missione era quasi finita. Dopo aver consegnato il materiale era rientrato presso la base e stava raccogliendo gli ultimi dati al pc per i nuovi arrivati, che sarebbero giunti il giorno seguente. In quel momento hanno tutti udito alcuni colpi e subito dopo la risposta al fuoco. Per entrare nella base italiana stavano sparando ai colleghi di guardia con dei kalashnikov. Il primo pensiero di Daniele fu quello di salire al primo piano per prendere l’arma e mettersi in protezione; non ricorda se riuscì a buttarsi per terra o se fu la fortissima esplosione a sbalzarlo giù.

I suoi ricordi riprendono dal momento in cui si è ritrovato sotto le macerie. Riusciva a vedere i proiettili illuminanti, credeva si sparasse ancora, invece era crollato l’intero edificio ed era esplosa la riservetta delle munizioni. È stato rinvenuto dopo circa venti minuti ed è stato trasportato prima presso l’ospedale di Nassiriya, poi presso il campo base dell’esercito.

In Italia è rientrato a bordo del C130 a Ciampino per poi essere ricoverato al Policlinico Militare Celio di Roma dove ha subito un delicatissimo intervento chirurgico. Dopo un anno di convalescenza è rientrato in servizio per poi essere congedato dopo circa un anno.

Daniele ha ricevuto la medaglia d’oro come vittima del terrorismo e del dovere ed è stato nominato Cavaliere dell’ordine al merito. Dal dicembre del 2003 è cittadino emerito della città di Nardò.

Ho provato un’emozione fortissima ascoltando le sue parole e abbiamo scelto insieme di renderle pubbliche perché questo racconto possa superare ogni misura e ogni distanza imposta per arrivare dritto al cuore di ognuno di noi.

Daniele vive dal 1983 in provincia di Trieste, a San Dorligo della Valle, ed è una persona straordinaria, che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente e di risentire proprio ieri.

Quando questo maledetto virus gli permetterà di ritornare qui dalla sua mamma e dai fratelli Michele e Stefano, lo accoglierò ancor più calorosamente.

Le sue parole, le sue emozioni, la sua testimonianza, però, ci resteranno per sempre. Non c’è virus che tenga.

Grazie Daniele, grazie ai tuoi colleghi, grazie ai caduti militari e civili nelle missioni internazionali di pace. Grazie di cuore.

 

Andrea Giuranna

Presidente del Consiglio comunale