EDILIZIA: ANCORA VECCHI PROBLEMI, O FINALMENTE NUOVE E CONCRETE SOLUZIONI?

Durante questo complicatissimo anno, pensavamo di aver visto e vissuto tutto o quasi, evidentemente non è così.

Continuiamo, di fatti, a riscontrare come nella nostra amata città vi siano problemi irrisolti nonostante, da quattro anni a questa parte, venga effettuata una grande mole di interventi per cercare di  migliorarla, trasformando il nostro Comune in un enorme cantiere aperto, con lavori gettati qui e la, senza un vero e proprio schema logico d’esecuzione ed altri ancora fermi nei cassetti del Palazzo di Città, stampati su di un volantino elettorale e, per ora, non eseguiti.

Tra questi quello dell’edilizia urbana e delle infrastrutture.

In particolar modo, si riscontrano problemi gravi, preesistenti e persistenti in prossimità della zona “167”, nelle cosiddette <case popolari>, dove interi palazzi  presentano danni consistenti. E per danni non si intendano semplici muri da ritinteggiare, ma vere e proprie crepe, di grosse proporzioni sia interne che esterne alle abitazioni. Così come gravi ed evidenti sono i danni causati dall’umidità e dal deterioramento degli immobili stessi, frutto dello scorrere inesorabile del tempo, ma anche delle mancate cure da parte degli enti preposti.

Crepe, muri rotti, box auto trasformati in depositi ricolmi di sporcizia e cianfrusaglie, con annesse reti di protezione divelte e divenute pericolose per chi attraversa quelle vie a piedi, garage che si allagano durante le piogge in qualsiasi stagione, e questi sono solo alcuni dei gravi problemi presenti in sopracitate zone.

Fermo restando il fatto che gran parte degli immobili sono, o meglio dovrebbero essere, sotto la responsabilità dell’ARCA SUD SALENTO, la quale, nonostante vari solleciti da parte – in primis – di chi vi abita e poi da parte degli amministratori condominiali, sembrerebbe non aver adottato alcun provvedimento, ma la nostra Amministrazione Comunale, davvero non può far nulla per, quanto meno provare a risolvere,  questa spinosa questione?

Là dove non bastano più i solleciti, i reclami, potrebbe esserci un intervento concreto e magari in tempi relativamente brevi, di chi ci Amministra?

Potrebbe essere destinato, ad esempio, alle infrastrutture, all’edilizia, un capitolo del prossimo bilancio?  

Nel constatare  che  almeno una parte delle case popolari è in fase di ristrutturazione, ci si interroga  sul perché  si è scelto di iniziare detti lavori da zone che, rispetto a Vie come Corso Italia, Via Achille Grandi e limitrofe non necessitavano di interventi così tempestivi rispetto a quelle sopra menzionate e che, con prove alla mano, necessitano di seri interventi nel più breve tempo possibile.

Le risposte da chi gestisce i vari blocchi delle case popolari tardano ad arrivare, confidiamo invece in quelle celeri della nostra Amministrazione. Però, almeno in queste circostanze, gradiremmo poter vedere applicati i fatti più che le semplici parole, poiché, a chi vive queste particolari situazioni, non importa di selfie propagandistici et similia, ma bensì di potersi godere la propria vita, con i propri cari, nelle proprie amate abitazioni, frutto di sacrifici fatti negli anni, possibilmente in totale sicurezza e non nell’abbandono più totale come sta, purtroppo, accadendo ancora oggi”.

  Adriano Muci