Lorenzo Siciliano “Cimabue”: ne fa una e ne sbaglia due

I meno giovani ricorderanno la simpatica pubblicità su Carosello dell’amaro “Dom Bairo” (con la emme) in cui un maldestro fraticello ne combinava una sopra l’altra, tutte sbagliate, al ché un coro di suoi colleghi fraticelli intonava il jingle “Cimabue, Cimabue, ne fai una, ne sbagli due”.

Il consigliere Siciliano, giorni fa, aveva convocato la VII commissione, specificando che si sarebbe tenuta IN PRESENZA. ‼️
Gli ho risposto facendogli presente che ciò non era in linea con il DPCM dell’8 marzo e con l’art. 73 del D.L. n. 18 del 17 marzo.

Così ha pensato bene di insultarmi e farmi insultare (a dire il vero continua a farlo).
Lo sport preferito di qualche consigliere comunale e di qualche più o meno noto aspirante tale insomma. 

È curioso, però, che a distanza di ore, lo stesso consigliere Siciliano, che aveva definito la mia nota di risposta pretestuosa, infondata e priva di supporto normativo, abbia fatto una piroetta!
Ha protocollato una nota con cui ha chiesto di svolgere la seduta non più in presenza, BENSÌ IN REMOTO.

HA FATTO TUTTO DA SOLO INSOMMA.

La sua è comunque una goffa retromarcia. L’ennesima, indegna.

‼️Se ha agito da solo, è persino crudele aggiungere altro.
Se lo ha fatto teleguidato da qualcuno, adulto e con la barba evidentemente impreparato, protesti con quest’ultimo per la figuraccia e lo inviti a tornare a studiare. 

Dispiace dover parlare di queste cose ai cittadini in questo momento storico. Ma non si può tollerare che si pretenda di tenere chiuse venti potenziali persone in una stanza per partito preso. Non si può tollerare un’altra misera esibizione politica con la gente alle prese con questioni cruciali di vita e di lavoro. Anche perché non bado alle inutili polemiche, di costante provenienza, ma questa volta un chiarimento lo dovevo!