UN CASO SPINOSO: PER LA PRIMA VOLTA, NELLA STORIA DI NARDO’, E’ DOVUTO INTERVENIRE IL PREFETTO DI LECCE PER CONVOCARE UN CONSIGLIO COMUNALE!

Il Regolamento del Consiglio Comunale di Nardò, all’ART.20, prevede le modalità di convocazione dell’Assise quando venga richiesta dai consiglieri comunali Art.20, co.1: “Il Presidente è tenuto a riunire il Consiglio comunale, in un termine non superiore a 20 giorni, quando lo richiedano UN QUINTO dei Consiglieri…”. Art.20, co.2: “Il termine di cui al precedente comma decorre dal giorno nel quale PERVIENE al Presidente la richiesta dei Consiglieri…”. Art. 20, co.4: “Nel caso dell’inosservanza dell’obbligo di convocazione del Consiglio, di cui al primo comma, previa diffida, PROVVEDE il Prefetto in conformità a quanto stabilito dal quinto comma dell’Art. 39 T.U.E.L. L. 267/00”. Ci sembra che la norma sia CHIARISSIMA e alla portata di TUTTI. E’ avvenuto che: – SETTE CONSIGLIERI COMUNALI hanno chiesto, IN DATA 6 GIUGNO 2019, al Presidente Andrea Giuranna, di convocare l’assise cittadina sul problema del megaimpianto di compostaggio a Pendinello, a un tiro di schioppo da Sant’Isidoro. – Giuranna NON LO HA convocato! – I consiglieri, SCADUTO IL TERMINE, sono ricorsi, IN DATA 27 GIUGNO 2019, al Prefetto di Lecce per chiederne l’intervento affinchè Giuranna adempisse ai suoi obblighi. – Giuranna ha risposto, in data 10 LUGLIO 2019, al Prefetto di Lecce assumendo che “…la richiesta nasce da una errata valutazione delle circostanze di fatto operata dai consiglieri comunali richiedenti. Le notizie sono prive di attualità…”, ecc. – Il 16 LUGLIO i consiglieri comunali hanno depositato una nota in Prefettura, indirizzata anche al Ministero dell’Interno, contestando quanto scritto da Giuranna e insistendo per la convocazione. – In data 18 LUGLIO il Presidente Giuranna ha dovuto convocare il Consiglio per il 25 LUGLIO! Il fatto ci sembra CHIARO: – Andrea Giuranna NON ha applicato correttamente il Regolamento Comunale (non riunendo il Consiglio entro i 20 giorni previsti dalla norma); – ha addirittura scritto al Prefetto una nota con la quale ha insistito, errando ancora una volta, sul perché l’Assise non doveva essere convocata. Ovviamente il Prefetto, applicando correttamente il Regolamento, non è stato d’accordo e Giuranna HA DOVUTO CONVOCARE il Consiglio Comunale. Giuranna non solo non ha ammesso di non aver applicato correttamente il Regolamento ma ha diramato un comunicato stampa in cui ha affermato: “ricevo insulti da circa 24 ore. Insulti che… valicano l’ambito politico ed eccedono in quello personale, del mio lavoro, della mia professione, delle mie competenze…Ad oggi nullafacenti, figli di papà, gente senza arte né parte, personaggi che non hanno mai sostenuto un esame universitario fanno i professori, o peggio ancora i giudici di vita. Non accetto lezioni da questi spaventapasseri, soprattutto di competenza in ambito giuridico, da chi dei codici non ha mai letto nemmeno le copertine! Non risponderò a tanta pochezza”. E’ evidente che, a questo punto, Giuranna deve fare i NOMI e COGNOMI di chi lo ha insultato! DEVE DIRE se tra coloro che ha definito “nullafacenti, figli di papà, gente senza arte né parte, personaggi che non hanno mai sostenuto un esame universitario fanno i professori, o peggio ancora i giudici di vita. Non accetto lezioni da questi spaventapasseri, soprattutto di competenza in ambito giuridico, da chi dei codici non ha mai letto nemmeno le copertine!” c’è qualcuno dei consiglieri comunali firmatari della richiesta di convocazione del consiglio comunale e, se non si tratta di loro, deve indicare con NOME e COGNOME di chi si tratta! Attendiamo la sua risposta.

Avv. Giuseppe Cozza

Presidente di Officina Cittadina