COSA ACCADRÀ DOPO IL 4 MARZO?

È incredibile, ma vero. Autorevoli dirigenti del Partito Democratico hanno cominciato a sostenere che se con questa legge elettorale non ci sarà una chiara maggioranza in Parlamento bisognerà approvare una nuova elegge elettorale di segno maggioritario e tornare alle urne. C’è da rimanere sbigottiti. Tutto questo appena pochi mesi dopo che il Partito Democratico ha preteso, tramite il suo premier Gentiloni, ben otto voti di fiducia per costringere i deputati e i senatori a votare il pastrocchio con cui domenica prossima i cittadini eleggeranno il nuovo Parlamento. Il PD non ha smarrito solo i valori del centrosinistra. Ha completamento smarrito ogni bussola, compresa quella del buon senso. Basta, per cortesia, con le litanie sulle leggi elettorali e sulle riforme.

È incredibile, ma vero. Autorevoli dirigenti del Partito Democratico hanno cominciato a sostenere che se con questa legge elettorale non ci sarà una chiara maggioranza in Parlamento bisognerà approvare una nuova elegge elettorale di segno maggioritario e tornare alle urne. C’è da rimanere sbigottiti. Tutto questo appena pochi mesi dopo che il Partito Democratico ha preteso, tramite il suo premier Gentiloni, ben otto voti di fiducia per costringere i deputati e i senatori a votare il pastrocchio con cui domenica prossima i cittadini eleggeranno il nuovo Parlamento. Il PD non ha smarrito solo i valori del centrosinistra. Ha completamento smarrito ogni bussola, compresa quella del buon senso. Basta, per cortesia, con le litanie sulle leggi elettorali e sulle riforme.

Il prossimo Parlamento ha il dovere di occuparsi, innanzitutto, dei problemi concreti dei cittadini. I futuri parlamentari dovranno dedicarsi 23 ore al giorno alle questioni che affliggono disoccupati, artigiani, operai, imprenditori, lavoratori autonomi. Chi proprio vorrà, dedichi la ventiquattresima ora disponibile a trastullarsi sui meccanismi elettorali ma, possibilmente, senza troppa caciara. E il Partito Democratico, che ha dimostrato la straordinaria abilità di peggiorare perfino le leggi più brutte, conti fino a dieci prima di partorire altri capolavori.

Sul dopo 4 marzo la mia posizione è netta e la farò valere, per quanto mi sarà possibile: il Paese dovrà avere un governo con pieni poteri. Sarà probabilmente un governo di coalizione. Ma l’ultima cosa da fare è ricominciare a parlare di ritorno alle urne e di nuove campagne elettorali. Liberi e Uguali farà la sua parte. Partendo, naturalmente, dalle questioni sociali e dai valori di giustizia e libertà per i quali abbiamo dato vita a questo nuovo progetto. L’Italia è stanca degli slogan di politicanti senza arte, né parte. È il tempo di forze politiche responsabili e coerenti.

Responsabilità e coerenza. Noi ripartiamo da qui.

Marcello Risi