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I CONTI IN ORDINE E L’ABBAGLIO DELLA FARMACIA

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Siamo al Gran Premio delle mistificazioni, vince chi la dice più grossa. Sulla (inesistente) questione delle casse di Palazzo, è in corso una deprimente gara a chi tira fuori la frottola più clamorosa, aperta naturalmente a chi fa finta che esista un problema per la tenuta finanziaria del Comune di Nardò.

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Siamo al Gran Premio delle mistificazioni, vince chi la dice più grossa. Sulla (inesistente) questione delle casse di Palazzo, è in corso una deprimente gara a chi tira fuori la frottola più clamorosa, aperta naturalmente a chi fa finta che esista un problema per la tenuta finanziaria del Comune di Nardò.

Nonostante la persona più qualificata a esprimersi su questa materia, l’assessore alle Finanze Gianpiero Lupo, abbia chiarito, dati alla mano, che l’ente non ha problemi di cassa, che non esiste alcun pericolo e che gli investimenti programmati verranno tutti portati a compimento, esattamente come previsto, c’è chi continua a sollazzarsi al sole del possibile dissesto. Agitando spauracchi di ogni tipo davanti agli occhi degli smarriti cittadini. 

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Nulla di nuovo, in verità. L’opposizione consiliare ed extraconsiliare colleziona sconcezze e scorrettezze a ripetizione. Dimostrando, peraltro, di essere completamente impreparata sull’argomento. Un fatto su tutti. Questi professionisti di falsità continuano a ripetere, purtroppo con molta convinzione, che la decisione di vendere la quota pubblica della farmacia comunale sia stata dettata dalla necessità di reperire risorse per coprire urgenti buchi del bilancio 2017 del Comune. Un abbaglio sconcertante. Anche chi non ha competenze specifiche, infatti, può banalmente immaginare che la prospettiva della vendita di un asset pubblico di qualsiasi tipo passa da step fisiologici che sono la redazione del bando, la pubblicazione e il perfezionamento della vendita, un iter che non potrà mai concludersi prima del prossimo anno e il cui ricavato non potrà che valere sul bilancio del 2018. Quindi, parliamo davvero del nulla. Quello che non si capisce è se questo argomento sia utilizzato perché non si riesce a capire questa dinamica molto semplice (e sarebbe piuttosto grave, ma non lo possiamo escludere) oppure solo perché fa comodo usarlo, infischiandosene della verità e della onestà intellettuale (e sarebbe altrettanto grave).

Del resto, da dove parte tutto questo? Da una lettera interna che il dirigente Falco ha fatto per sottolineare la differenza di incassi relativi a oneri di urbanizzazione e condoni edilizi tra il 2016 e il 2017 e la necessità di recuperare. Ciò, peraltro, ha generato uno sforzo che consentirà anche il disbrigo delle pratiche di condono chiuse negli archivi da decenni, quindi un fatto nuovo e assolutamente positivo per la storia economica del Comune. Dove sta il “buco”? Dove stanno le “casse vuote”? Nella fantasia alla Walt Disney di questi signori, tra i quali spicca per determinazione (e relativi abbagli) un ex deputato del centrodestra che è passato dal fare il garante delle primarie del Pd e che è già approdato al nuovo lido di Alternativa Popolare.   

Cesare Dell’Angelo Custode

Consigliere Fronte Democratico Neretino

Presidente VI Commissione 

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