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ROBERTO MY COMMENTA LO SFRATTO DELLA PRO LOCO DI BONCORE DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE MELLONE

Siamo convinti che un’amministrazione comunale veramente attenta e sensibile nei confronti dei problemi dei cittadini debba compiere ogni sforzo e porre in essere comportamenti concreti per venire incontro, in modo particolare, alle necessità legittime dei residenti in località obiettivamente meno garantite sotto il profilo dei servizi.

Ubbidendo a questo criterio di priorità, l’amministrazione precedente (quella di centrosinistra), in stretta sintonia con i dirigenti scolastici operanti nel territorio di Nardò, aveva posto in essere ogni anno una serie di provvedimenti necessari a garantire il servizio di pre e post scuola. Quella amministrazione aveva anche coltivato proficue relazioni istituzionali, in virtù delle quali l’Ufficio Scolastico Provinciale (già Provveditorato agli Studi, n.d.r.) aveva sistematicamente accordato al III Polo scolastico di Nardò – da cui dipendeva la Scuola di Boncore – deroghe che avevano consentito il mantenimento delle elementari nel Villaggio (pur se con l’accorgimento delle pluriclassi). In quel periodo, gli alunni residenti nel vasto comprensorio di Boncore e dintorni usufruivano anche del servizio di scuolabus, in orari almeno decenti e tutto ciò contribuiva a evitare la soppressione di quella scuola.

Una amministrazione che, invece, sottrae progressivamente servizi alle comunità più disagiate perché più lontane dal centro cittadino, viene giustamente percepita da quelle comunità come insensibile e distante dalle loro problematiche e poco propensa a risolverle in concreto. E nessuno deve recriminare se, in risposta alle varie disattenzioni dell’attuale amministrazione comunale, i cittadini di Boncore hanno preferito iscrivere i loro figli nelle scuole del comune di Porto Cesareo. Se viene soppresso dapprima il servizio di pre e post scuola e successivamente quello dello Scuolabus, ci si puo’ attendere benevolenza dalla comunità di Boncore? E’ appena il caso di rammentare agli attuali amministratori che la politica fatta principalmente di parole, di annunci e di promesse rappresenta ogni giorno di più, agli occhi dei cittadini, una intollerabile presa in giro consumata nei loro confronti. Così monta la protesta appassionata di quei cittadini (sfociata anche in un’azione certamente censurabile); così prendono corpo le legittime richieste delle madri di Boncore, venute a Palazzo di Città per chiedere al sindaco Mellone trattamenti dignitosi anche per i loro figli. E’ veramente sconcertante la reazione biliosa del sindaco (non certo di tutti; non la beve più nessuno), il quale, invece di ammettere il pressappochismo con il quale sono stati non affrontati i problemi di Boncore, ha reagito ancora una volta col disco rotto delle accuse rabbiose contro le opposizioni.

Ed è ancora più inquietante e obiettivamente offensiva la coincidenza temporale fra le legittime proteste degli abitanti di Boncore e lo “sfratto”, recante la data del 18 settembre 2017, con il quale il Comune di Nardò ha intimato alla Pro loco di Boncore di rilasciare i locali di proprietà comunale, presso i quali è stata ospitata da sempre la sede della Pro loco, che rappresenta – insieme alla parrocchia – l’unico luogo di aggregazione sociale per quei nostri concittadini sparsi su un territorio così vasto. Bravo, Mellone! Continua pure così ché, come si dice a Nardò, stai andando bene.

Roberto My, Consigliere comunale Nardò