SARPAREA, LA GIUNTA APPROVA IL PIANO DI LOTTIZZAZIONE

La Giunta comunale ha approvato oggi il piano di lottizzazione del comparto 65 del Piano Regolatore Generale relativo, com’è noto, al progetto della società Oasi Sarparea s.r.l. di un complesso residenziale nell’area Sarparea di località Sant’Isidoro.

Si tratta di un piano approvato a seguito di un lungo iter amministrativo, che ha indotto la società proponente a profonde modifiche dello stesso piano. Infatti, nella sua conformazione originaria, che il Consiglio comunale approvò nel 2009, il piano ha ricevuto il parere negativo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le provincie di Lecce, Brindisi e Taranto e non ha ottenuto il parere paesaggistico di conformità al Putt da parte della Giunta regionale. Essenzialmente la modifica consiste nella riduzione del 30% dell’originario programma costruttivo, che adesso interessa 2 ettari dei 16 residuali della superficie del comparto 65. Trattandosi di una zona con una destinazione urbanistica di tipo C5 (zone residenziali di espansione), infatti, il comparto (in totale 21,5 ettari) era stato già interessato in una sua parte da una precedente lottizzazione, quella della società Soviva. Il nuovo Piano quindi ha ottenuto nel 2015 il parere favorevole della Soprintendenza e nel 2016 il parere paesaggistico di compatibilità rispetto al Pptr (che nel frattempo ha sostituito il Putt) da parte della Giunta regionale, oltre a contenere gli adeguamenti necessari alle prescrizioni nell’ambito della procedura di Vas.

Le composizione edilizie che appaiono oggi nel piano di lottizzazione sono naturalmente mere esemplificazioni delle opere e non sono vincolanti. Anche perché il Comune di Nardò ha previsto una serie di prescrizioni alla società proponente che dovranno necessariamente essere rispettate nel successivo progetto esecutivo delle opere e quindi nella prospettiva del permesso a costruire. Tra queste, il fatto che qualsiasi intervento debba essere preceduto da rilievi georeferenziati del perimetro dell’ulivo monumentale, delle alberature monumentali isolate e dei manufatti che testimoniano l’antica attività rurale. Ciò al fine di verificare eventuali interferenze tra le infrastrutture e gli alberi di ulivo, il cui espianto o spostamento, se necessario, dovrà in ogni caso essere autorizzato secondo la normativa vigente. Peraltro, lo schema edilizio del piano ha un andamento variabile in funzione proprio della presenza degli ulivi, che rappresentano una componente fondamentale nella logica dell’esistenza stessa del complesso residenziale. Infine, il Comune si riserverà di stabilire la quantificazione e le modalità di partecipazione della società ai costi di realizzazione delle opere e degli interventi migliorativi richiesti per la viabilità e le infrastrutture sportive di quartiere.

“La questione Sarparea – spiega il sindaco Pippi Mellone – implica un primo e più urgente ordine di considerazioni che riguarda la tutela dell’area e dell’uliveto monumentale. Il lungo iter amministrativo, i pareri della Soprintendenza, della Regione e le prescrizioni imposte alla società dalle varie procedure previste, non ultime quelle che il Comune di Nardò ha individuato e che dovranno essere rispettate in fase esecutiva, sono una garanzia assoluta. Il progetto non è quello originario, ha recepito in toto le osservazioni anche del mondo ambientalista, è molto meno impattante e ad oggi non è nemmeno quello esecutivo, su cui vigileremo in maniera attenta. La questione degli ulivi è un falso problema, perché la presenza degli ulivi è il “cuore” della filosofia costruttiva del complesso residenziale. I primi a non voler mettere mano agli ulivi sono proprio quelli di Oasi Sarparea e se dovessero toccare anche un solo albero, dovranno comunque essere autorizzati. Per cui, noi, come amministrazione comunale, dal punto di vista del rispetto del territorio, siamo assolutamente tranquilli e con la coscienza a posto.

L’altro ordine di considerazioni, successivo, ma non trascurabile – continua – è che si tratta di un investimento sul territorio di 60 milioni di euro, che Oasi Sarparea ha diritto di fare su un’area di proprietà che ha una destinazione urbanistica di tipo C5. Strutture ricettive di cui il nostro territorio è notoriamente carente. Anche se in questo caso parliamo sì di una struttura ricettiva, ma anche di un parco monumentale pubblico di 3 ettari e che quindi rappresenterà un valore aggiunto per tutto il territorio. Nel momento in cui quindi siamo certi di tutelare tutto quello di cui la natura ci ha circondati, premessa assolutamente indispensabile, possiamo legittimamente lavorare in altre direzioni, che sono quelle del turismo, dello sviluppo e della crescita. Capisco tutti i dubbi e le perplessità, a meno che non siano quelli di chi nel 2009 ha approvato il progetto originario e dopo lo ha difeso pubblicamente a più riprese, ipotesi più “pesante” ed inevitabilmente censurata. Ritengo la decisione assunta in Giunta e la direzione che abbiamo intrapreso, impeccabili sia nella sostanza che nella forma, perché fanno gli interessi della città e dei cittadini”. 

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